Insieme per dire Stop alla violenza di genere. Inaugurazione della panchina rossa
In occasione del 25 novembre, data che l’ONU ha identificato quale Giornata internazionale a contrasto delle violenza contro le donne, il Comune di San Bartolomeo in Galdo, in collaborazione con l’Istituto Superiore E. Medi, promuove iniziative di sensibilizzazione sul tema e inaugura una panchina rossa come simbolo della lotta contro la violenza sulle donne. L’iniziativa si pone nella scia di una campagna nazionale a cui hanno aderito migliaia di comuni italiani.
La Panchina rossa infatti è un percorso di sensibilizzazione e di informazione lanciato dagli Stati Generali delle Donne nel 2016 e rivolto ai Comuni, alle associazioni, alle scuole e alle imprese di tutta Italia: la richiesta era quella di installare una panchina rossa in ogni Comune, come monito contro la violenza sulle donne e in favore di una cultura di parità.
Ma cosa è la violenza di genere?
La violenza contro le donne è una violenza di genere riconosciuta oggi dalla comunità internazionale come una violazione fondamentale dei diritti umani e una forma di discriminazione contro le donne. Comprende tutti gli atti di violenza fondati sul genere che provocano o sono suscettibili di provocare danni o sofferenze di natura fisica, sessuale, psicologica o economica.
La violenza contro le donne viene generalmente agita da partner e ex partner all’interno delle mura domestiche, in un contesto che per antonomasia è luogo di cura, protezione, amore che invece diventa scenario e palcoscenico di dolore, paura e terrore.
NON ESISTE UN SOLO TIPO DI VIOLENZA MA si può considerare violenza ogni forma di abuso di potere e controllo che si può manifestare come sopruso fisico, sessuale, psicologico, economico, violenza assistita e di matrice religiosa. Un’ulteriore forma di violenza, più recentemente riconosciuta dal sistema giudiziario, è costituita dallo stalking, ossia una forma di comportamento intimidatorio, controllante, persecutorio atto ad incutere terrore psicologico e che può culminare frequentemente in atti di violenza fisica contro una vittima designata. Infine, la crescente diffusione dei social network ha ampliato ulteriormente gli strumenti attraverso i quali è diventato possibile agire forme di violenza fino a poco tempo fa sconosciute come il revenge porn, in cui materiale fotografico o video viene diffuso senza consenso sul web a scopo umiliante, ricattatorio e diffamante;
I vari tipi di violenza possono presentarsi isolatamente, ma più spesso sono combinati insieme. La violenza ha gravi ed importanti conseguenze, sia sulla salute fisica che psicologica di chi la subisce.
Spesso la violenza di genere sfocia in femminicidio, ossia nell’uccisione della donna per mano di un uomo.
Secondo i dati del Ministero dell’Interno, dal 1 gennaio al 21 novembre 2021, sono stati commessi 109 femminicidi e di questi 93 avvenuti in ambito familiare/affettivo; di queste, 63 hanno trovato la morte per mano di partner o ex-partner. Mentre per quanto riguarda i reati spia della violenza sulle donne, ovvero maltrattamenti, violenza sessuale e atti persecutori, nel primo semestre del 2021 se ne sono registrati oltre 19.000. Questi sono dati che dovrebbero davvero far riflettere su quanto sia importante affrontare la questione della violenza sulle donne perché oltre ad essere una violazione dei diritti umani è un vero e proprio problema di sanità pubblica.
Dal punto di vista sociale e politico occorre rendere la violenza di genere un problema di cui non si può fare a meno di occuparsi perché non è un problema che riguarda solo le donne ma tutti. Occorre sensibilizzare le nuove generazioni per lo sviluppo di una nuova cultura della non violenza, per promuovere la parità tra i generi, per abbattere stereotipi e pregiudizi sul ruolo della donna.
USCIRE DALLA VIOLENZA SI PUÒ
Il nostro sistema sanitario mette a disposizione di tutte le donne una rete di servizi sul territorio, ospedalieri e ambulatoriali, socio-sanitari e socio-assistenziali, anche attraverso strutture facenti capo al settore materno-infantile, come ad esempio il consultorio familiare, al fine di assicurare un modello integrato di intervento.
Se sei una donna che subisce violenza, se conosci una donna che subisce violenza o se hai dei sospetti puoi rivolgerti alle Forze dell’Ordine.
In caso di emergenza puoi chiamare:
– Il numero verde gratuito 1522 che ti indicherà il Centro Antiviolenza più vicino a te;
– il 112 per richiedere l’intervento immediato delle Forze dell’Ordine
– il 118 per assistenza e aiuto Sanitario.
Sulla base di quanto detto, siete tutti invitati a partecipare all’inaugurazione della Panchina Rossa giovedì 25 novembre alle ore 11 Piazza Municipio, per dire tutti insieme STOP ALLA VIOLENZA SULLE DONNE!
Le Psicologhe
Angela D’Angelo
Elena Iannelli
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